Salute cardiovascolare

La sindrome di takotsubo

22 Agosto 2018

La sindrome di takotsubo

La sindrome di takotsubo, chiamata anche cardiomiopatia da stress, è una sindrome cardiaca acuta rara caratterizzata da una disfunzione transitoria del ventricolo sinistro che si manifesta con sintomi simili all’infarto miocardico acuto (dolore toracico, dispnea, alterazioni elettromiografiche, alterazioni enzimatiche), in assenza di stenosi coronariche.
La sindrome di takotsubo venne descritta per la prima volta nel 1991 da un gruppo di ricercatori giapponesi, presentando 5 pazienti con modificazione balloniforme dell’apice del ventricolo sinistro causate da stimoli di origine neurogena, in seguito a prolungati stress fisici ed emotivi. Il nome tako-tsubo deriva proprio dalla morfologia del ventricolo, che assomigliava al cestello (tsubo) utilizzato dai pescatori nipponici per cacciare i polpi (tako).
La sopravvivenza in seguito ad attacco di sindrome di takotsubo è solitamente del 96%, con percentuali inferiori nei soggetti che presentando problemi cardiaci pregressi. Complicanze di questa sindrome sono arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, aritmia cardiaca ventricolare e rottura del miocardio con infarto cardiaco acuto.

Sindrome di takotsubo: epidemiologia, eziologia e quadro clinico

La sindrome takotsubo è abbastanza rara, con un’incidenza nella popolazione di 1:36.000. Il rapporto uomo:donna è di 1:3, soprattutto in post-menopausa (55-75 anni). Dal punto di vista eziologico, le cause non sono ancora del tutto chiare. L’ipotesi più accreditata sembrerebbe derivare da un calo degli estrogeni con conseguente danno endoteliale e dei vasi sub-epicardici. Ulteriori approfondimenti sono stati effettuati sulle disfunzioni del microcircolo mediato dalle catecolamine del sistema simpatico, e sembrerebbe che l’iperattività del sistema simpatico contribuisca a questa disfunzione microvasale, portando ad una minore riserva perfusoria in caso di stress. L’interessamento maggiore a livello dell’apice del ventricolo sinistro potrebbe spiegarsi con la maggior concentrazione di recettori adrenergici in questa sede del cuore.
Il quadro clinico presenta un dolore tipico anginoso, che potrebbe insorgere sia durante lo sforzo sia a riposo. La terapia prevede il riposo, nonché l’uso di beta-bloccanti, ACE-inibitori, acido acetilsalicilico e diuretici. Il recupero è spontaneo e, normalmente, la funzione cardiaca si ripristina nel giro di poche settimane.

Sindrome di takotsubo ed attività fisica

Al 22esimo Puijo Symposium “Physical exercise in clinical medicine – Critical appraisal of scientific evidence”, un gruppo di studio svedese ha presentato uno studio coinvolgendo 60 soggetti (suddivisi in due gruppi per età maggiore e inferiore ai 60 anni), con lo scopo di quantificare il livello di attività fisica grazie all’uso di un accelerometro triassiale, posizionato a livello della spina iliaca anteriore superiore. I parametri valutati sono stati il tempo speso in attività di bassa intensità, attività di intensità tra moderata e vigorosa, e attività sedentarie. Mediamente, il 40-45% dei soggetti raggiungeva il livello minimo di attività fisica giornaliera raccomandata (30 minuti di attività ad intensità tra moderata e vigorosa). Inoltre, confrontando il gruppo con la popolazione di pari età senza sindrome di takotsubo, i soggetti con sindrome trascorrevano un tempo maggiore in attività sedentarie e minore in attività di bassa intensità.

Opportunità di ricerca

Ad oggi, non sono presenti in letteratura studi che coinvolgono soggetti con sindrome di tako tsubo in programmi d’esercizio fisico. La sindrome, essendo poco comune, probabilmente non solleva interesse da parte dei ricercatori rispetto ai potenziali benefici legati alla pratica di esercizio in questa sindrome, rispetto alle patologie croniche cardiache più diffuse. Si potrebbe definire proprio come una chiara opportunità di futura ricerca!

Bibliografia

Dote K et al. Myocardial stunning due to simultaneous multivessel coronary spasms: a review of 5 cases

Ekblom-Bak E et al. Takotsubo survivors - they sit more but exercise as general populaion