La prevenzione cardiovascolare: perché e come si fa
“Forte come la morte è l’amore” esalta uno degli scritti biblici, amore il cui tempio è sempre stato in tutta la storia dell’umanità, proprio il cuore. Eppure, quasi per ironia della sorte, si rivela essere il più grande killer in circolazione: 8.9 milioni di morti solo nel 2019. Le malattie cardiovascolari si trovano proprio nel podio delle patologie croniche non trasmissibili: la principale causa di morte nel mondo. In Italia, secondo i dati del Ministero della Salute, rappresentano la prima causa di mortalità con i 34,8% di decessi. Perché è importante fare prevenzione cardiovascolare? quando si comincia e come si fa?
Le patologie cardiovascolari e i fattori di rischio
Sappiamo bene che il cuore è il principale muscolo involontario (ovvero che si contrae senza la nostra volontà) la cui funzione è proprio quella di pompare, a seguito di ogni contrazione, il sangue in tutto il nostro corpo e permetterci così di restare in vita. Se questo organo viene danneggiato (malattie cardiovascolari), vengono messe a rischio le nostre funzioni vitali.
Esistono infatti diversi fattori di rischio modificabili e non modificabili che possono influire nella nascita di malattie cardiovascolari come cardiopatia ischemica cronica, scompenso cardiaco, ipertensione arteriosa e arteriopatia periferica.
I fattori di rischio non modificabili, come dice già il nome, sono quei fattori che non possiamo cambiare:
- Età: le patologie cardiovascolari colpiscono in particolare il range di età tra i 50 e 60 anni.
- Genere: il rischio è maggiore negli uomini, nelle donne diventa più frequente dopo la menopausa.
- Familiarità: il rischio aumenta se sono già presenti casi di malattie cardiovascolari in famiglia.
I fattori di rischio modificabili sono invece quei fattori che possono essere influenzati direttamente dall’ambiente e dallo stile di vita che abbiamo:
- Ipertensione arteriosa: se valori pressori maggiori di 130/80 mmHg
- Ipercolesterolemia: se i valori di colesterolo totale superano 200 mg/dl e quelli del colesterolo LDL superano 100mg/dl
- Diabete e obesità: se i valori di glicemia a digiuno sono maggiori di 126 mg/dl
- Fumo ed elevato consumo di alcool
- Sedentarietà
- Malnutrizione
Il primo passo per contrastare questi fattori di rischio è proprio la prevenzione. Questa viene rivolta in particolare a tutte le persone non affette da malattie cardiache e si basa sulla correlazione tra stile di vita, dieta sana e bilanciata, adeguata attività fisica, igiene del sonno e riduzione di fattori stressanti.
Se credete che la prevenzione sia rivolta solo agli over 50, vi sbagliate di grosso! Già dai 35 anni è stato descritto un aumento di eventi cardiaci e di morte improvvisa durante l’esercizio fisico che va a giustificare il livello di attenzione che tutti dobbiamo avere a riguardo.
L’European Association of Cardiovascular Prevention and Rehabilitation (EACPR) esorta, come primo passo per controllare il proprio livello di rischio cardiovascolare, l’utilizzo di questionari autovalutativi come quello dell’America Heart Association (AHA) Prepartecipation Questionnaire. L’obiettivo è quello di indagare la storia clinica di chi lo compila e gli eventuali sintomi autoriferiti. Noi possiamo trovare la traduzione e adattamento della sua versione semplificata (PAR-Q) nel “Questionario dello stato di salute per persone tra i 15 e 69 anni”.
Un grafico molto importante che determina il rischio cardiovascolare è il “Systematic Coronary Risk Evaluation” meglio conosciuto come SCORE che prende in considerazione i 5 fattori di rischio (età, genere, valori di pressione arteriosa, livelli di colesterolo e abitudine al fumo) e va a stimare il rischio di mortalità a 10 anni.
La zona di rischio più alta corrisponde a:
- Presenza di fattori di rischio multipli che determinano il rischio a 10 anni >4%
- Colesterolo totale > 310mg/dl, LDL>240 mg/dl o livelli di pressione arteriosa >180/110 mmHg
- Presenza di diabete mellito
- Insufficienza renale cronica di grado moderato
Ma non disperiamoci troppo: l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) evidenzia come la maggior parte delle patologie cardiovascolari potrebbero essere prevenibili grazie anche alla modifica dello stile di vita.
L’esercizio fisico come potente strumento di prevenzione cardiovascolare
L’esercizio ha un effetto potentissimo nella prevenzione delle malattie croniche, in particolare quelle cardiache. Grazie anche agli ultimi studi il suo approccio verso la malattia è considerato quasi alla pari di un farmaco. Uno dei benefici dell’esercizio fisico è quello di ridurre il rischio del 40% nell’insorgenza delle malattie cardiache, contro il 24% che mi può dare il trattamento farmacologico (es. statine).
Rispetto ai fattori di rischio, che l’esercizio fisico contribuisce nel:
- Calo ponderale: l’accumulo di tessuto adiposo è correlato ad aumento di grasso viscerale e di conseguenza rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare
- Riduzione della pressione arteriosa: un’elevata pressione arteriosa aumenta il sovraccarico al cuore, l’esercizio fisico agisce come antiipertensivo.
- Aumento dei valori di colesterolo HDL (LDL<70mg/dl), legati alla perdita di peso
- Aumento della sensibilità insulinica: l’esercizio aumenta il consumo di glucosio da parte del muscolo secondo meccanismi indipendenti dall’insulina, con conseguente riduzione della glicemia
- Promozione dell’angiogenesi, ovvero lo sviluppo di rami collaterali dei vasi sanguigni: questo, nel cuore, rappresenta un fattore preventivo contro l’ischemia cardiaca.
Quanta attività fisica fare, dunque?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia di svolgere 150-300 minuti di attività fisica aerobica a settimana con intensità moderata o 75-150 minuti con intensità vigorosa. Inoltre suggerisce di inserire anche esercizi di forza dei maggiori gruppi muscolari, almeno 2 volte a settimana.
In poche parole, restare attivi è fondamentale per la salute del nostro cuore: via libera allora alle strategie più varie per aumentare i livelli di attività fisica, come prendere la bici al posto della macchina per i piccoli spostamenti, utilizzare le scale invece dell’ascensore, praticare almeno 30 minuti al giorno attività fisica che sia corsa, nuoto, camminata o andare in bici.
L’alimentazione e la prevenzione cardiovascolare
Anche il nostro stile di vita alimentare gioca un ruolo fondamentale nella salute del nostro cuore. Difatti se da una parte rappresenta una grande arma di prevenzione, dall’altra se seguito in modo sbagliato, può trasformarsi in un importante fattore di rischio.
Una dieta sbilanciata e caratterizzata da un elevato consumo di grassi saturi, zuccheri, alcool e sale aumenta il rischio cardiovascolare provocando innalzamento della glicemia e dei valori di colesterolo LDL.
Seguire una dieta bilanciata e varia è un semplice consiglio per fare prevenzione primaria: abbiamo già discusso di dieta bilanciata e indice glicemico in questo articolo.
Una dieta bilanciata che prevede una migliore gestione del carico glicemico dei pasti e un corretto apporto di grassi saturi permette:
- Il miglioramento del profilo lipidico e dei valori di colesterolo
- La riduzione dei valori di pressione, grazie al rapporto corretto tra sodio e potassio
- Riduzione della glicemia
- Di conseguenza, un ridotto rischio di aterosclerosi e di infiammazione
Le importanti evidenze a favore della dieta mediterranea, premiata per la sua capacità di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari del 30%, ci fanno capire che grazie ad uno stile alimentare che prevede un giusto apporto di macro e micronutrienti e ricco in antiossidanti, si può fare gran parte della prevenzione delle patologie croniche: basta poco per fare molto.
Conclusioni
Con questa nuova visione di prevenzione che obiettivi ci prefiggiamo per mantenere in salute il nostro cuore?
- Smettere con il fumo, o ridurre la dose
- Ridurre il consumo di alcool
- Seguire una dieta bilanciata e varia
- Praticare almeno 30 minuti di attività fisica al giorno o esercizi di intensità vigorosa 2/3 giorni a settimana
- Diminuzione peso corporeo per la riduzione dei valori pressori e il miglioramento del profilo glicemico e lipidico.
- Hackam (2021). Optimal Medical Management of Asymptomatic Carotid Stenonis
- Moore G (2004). The role of exercise prescription in chronic disease
- Davis C. et al. (2015). Definition of the Mediterranean Diet